Due classi, la 1^B e la 3^A, si sono incontrate nell'aula riunioni alle ore 8,15 del 25/1/2013 per riflettere sulle persecuzioni vissute dagli Ebrei nei campi di concentramento, in particolare di Terezìn, leggendo delle poesie scritte da bambini.
Terezìn nacque come fortezza e successivamente venne utilizzata dalla Gestapo tedesca durante la seconda guerra mondiale, come campo di concentramento per internare anziani e bambini.
Alcuni genitori dei bambini avevano organizzato una scuola clandestina che insegnava ai bambini la scrittura, a disegnare e anche a suonare; ci sono giunti dei disegni e delle poesie.
L'atmosfera era molto raccolta, grazie ad un tavolo in mezzo alla stanza con delle candele che contribuivano a creare un ambiente favorevole alla riflessione.
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Inizio della riflessione. |
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Poesia con uno dei disegni realizzati dai bambini |
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Tutti gli alunni ascoltano con attenzione le poesie. |
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Fabio legge l'ultimo testo poetico. |
Infine abbiamo letto una poesia che ha fatto riflettere tutti noi e speriamo che faccia riflettere anche voi...
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
di Primo Levi